QUALI “BABY SQUILLO”! SQUALLIDO AUDIENCE SULLA PEDOFILIA.

Buongiorno amici,
vorrei spendere giusto due parole per cercare di ricondurre la questione delle cosiddette erroneamente “baby squillo” alla rilevanza penale che gli é propria ed affinché certi media, esaurita la vena della “pornografia del dolore”, della disperazione, dei casi umani gettati in pasto a tutti ad ogni ora come in passato, ora non comincino a gettar fango anche su infanzia e adolescenza attraverso generalizzazioni di pessimo gusto, pur di far audience da qualcosa che altro non é che “voyeurismo della pedofilia” ed affinché non passi un messaggio sbagliato a tutti quei giovani che vivono l’adolescenza in modo sano.

Iniziamo ad usare quindi termini propri.

fack you

 

1) Non esistono “baby squillo” o “baby prostitute”, ma minorenni che legalmente non sono in grado di esercitare validamente la propria volontà e consenso anche ulteriormente viziato dall’uso di droghe, e quando non c’è volontà c’è stupro, c’è violenza.

2) Gli atti sessuali in danno dei minori sono reati di pedofilia, tra i più abietti, riprovevoli, esecrabili, ripugnanti reati tra quelli previsti e puniti dalle norme dell’ordinamento giuridico .

NO ALLA P

 

3) Non esistono “clienti di baby squillo” ma pedofili.

4) La pedofilia non conosce ceto o professione; è una malattia, un disturbo psichico della sfera sessuale.

gabbia

4)  I genitori di certe ragazze non chiamiamoli così, se assenti al punto di non accorgersi degli abusi sessuali e perpetrati che una figlia subisce e da non accorgersi che fa uso di droghe, o se ancor peggio consapevolmente consente che la propria figlia si prostituisca traendone altresì vantaggio; chiamiamolo sfruttatore, pappone, carnefice, aguzzino, tutto ma non genitore che é un’offesa a quanti di ogni ceto lavorano si spaccano in quattro e curano in ogni modo la famiglia.

5) Il “fenomeno delle baby prostitute” esprime in sé qualcosa di abominevole, non certamente l’ossimoro che due minorenni si prostituiscano, bensì che di due ragazze minorenni abusate da adulti se ne faccia un fenomeno di massa anziché considerarle vittime di reato, più o meno scaltre.
Mentre in un caso infatti sembrerebbe di tutt’evidenza che una delle ragazze sia vittima di stupro e succube dell’altra, dell’altra si potrebbe ipotizzare anche un classico esempio di violenza giovanile, di quei giovani delinquenti che mettono sotto altri più fragili, isolati o sensibili perché loro stessi da soli varrebbero meno che niente.

Girando spesso per Roma su mezzi pubblici e in orari di scuola, in totale incognito ascolto discorsi di ragazzi e ragazze, vedo come si vestono e muovono, ma nulla di quanto reso pubblico dai media è tanto lontano dalla loro sana realtà fatta di passioni per sport, musica, amici, paure per interrogazioni o verifiche, prime cotte e primi amori… E nulla da più senso alla vita di loro, diversamente se l’Italia dei giovani fosse quella dello sfruttamento della pedofilia di cui si legge non ci sarebbe davvero più futuro.

biglietti

 

By Asia Roma

 

BLOG CONTRO

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *