“Asia la escort fetish”: la bufala da Lucignolo a Funweek.

Sbatti la escort… in prima pagina, intanto fa audience sempre e comunque.

Questa sembrerebbe la filosofia di certe trasmissioni che, probabilmente non avendo molto materiale e poche idee anche confuse, trovano facili soluzioni di audience nel parlare di sesso con morbosità anche contro l’espressa volontà di chi, come me, è stato sbattuto in prima pagina pur negando più volte un’intervista.

Un annetto fa ricevetti da uno degli autori/collaboratori di Lucignolo 2.0, all’epoca in onda su Italia 1 e condotto da Enrico Ruggeri, varie richieste via mail di concedere un’intervista.

Le negai formalmente trovandomi impegnata per lavoro nel mio studio di Londra.

Contestualmente, per la stessa ragione, negai anche l’intervista per “L’arena”, parentesi pomeridiana della trasmissione Domenica in, condotte all’epoca da Massimo Giletti e in onda su Rai.

In quest’ultimo caso uno degli autori mi chiedeva via mail molto gentilmente la presenza in studio in diretta per intervenire con un mio parere sulla storia della cosidetta baby prostituzione ai Parioli.

Nel motivare il diniego ad entrambi con l’impossibilità fisica di rientrare in Italia, volli comunque dare un piccolo contributo disincentivando adolescenti a cercare strade apparentemente semplici per far soldi nel mondo della prostituzione.

La vicenda della baby prostituzione ai Parioli, altro non era per me che un giro di pedofilia, perché di questo si tratta quando uomini vanno con minorenni; inutile quindi coniare termini giornalistici ingannevoli parlando di baby prostituzione che non esiste in quanto nel momento in cui le vittime sono dei minori (e non rileva se siano consenzienti, giacché un minore non può esercitare la propria volontà validamente fatti salvi casi eccezionali previsti dalla legge stessa) per giunta drogati, gli uomini che hanno rapporti sessuali con loro sono solo pedofili o sfruttatori.

E mentre dalla redazione di Domenica In gli autori mi ringraziavano dell’apporto e della mia presa di posizione, non altrettanto avvenne per Lucignolo di cui non sapendo più nulla ritenni chiusa la questione.

Qualche giorno dopo la messa in onda di quest’ultima trasmissione iniziai invece a ricevere mail, sms e telefonate di gente che mi chiedeva appuntamenti a pagamento per frustarmi, legarmi, calpestarmi, spengermi sigarette addosso.

ASIAcopertina2Da alcuni fidati amici che videro questo servizio osceno trasmesso su Lucignolo 2.0, venni a sapere che avevano mandato in onda un servizio su di me intitolato “Asia la escort fetish”, in cui venivano mostrate le mie tariffe e trasmesse in onda foto tratte dal mio sito di una precedente intervista rilasciata senza liberatoria due anni prima per Quinta Colonna, Canale 5, Mediaset, concessa per pubblicizzare il mio libro Storia di Asia Roma, che narra di una storia di amore estremo (NON DI PROSTITUZIONE, MA DI AMORE). Ovviamente del mio libro nulla e neppure del bel pensiero in favore degli adolescenti.

Il montaggio aveva stravolto completamente il contenuto.

Infatti nell’intervista per Quinta Colonna intervenivo come opinionista del libro “Cinquanta sfumature di grigio” per promuovere la mia autobiografia “Storia di Asia Roma”, che racconta una mia storia d’amore, anche più bella ed estrema della prima, e alla domanda della giornalista “Anastasia (ndr protagonista del romanzo Cinquanta sfumature di grigio) in questo tratto del libro parla di una camera del piacere. Asia, tu hai un cassetto del piacere?” mostrai un cassetto dove tenevo del materiale per il bondage.

Insomma quella che era una bellissima storia d’amore veramente vissuta, estrema, alla Histoire d’O (e mostravo con fierezza anche il mio anello di O, quale appartenenza ad un solo uomo, quello amato follemente), Lucignolo la trasformò estrapolando le foto di questa intervista e le mie tariffe quale escort (ma qui la mia attività non c’entrava nulla!) dal mio sito coperto di copyright, intitolando il servizio “Asia la escort fetish”, sottintendendo dal montaggio e dalla spiegazione che io guadagnassi seicento euro l’ora per farmi frustare, sculacciare, maltrattare e così esponendomi a rischi di incolumità personale visto che in molti mi chiamarono per fissare genericamente appuntamenti e ad ognuno dovetti chiedere preventivamente con quale scopo, mentre sul mio sito è ben specificato ora come allora che io non effettuo ne attività fetish, ne BDSM.

Questa falsa notizia venne poi ripresa anche da un noto portale, credo Libero, attraverso la trasmissione FUNWEEK che, oltre a far vedere agli utenti 3 minuti di pubblicità di un certo autoveicolo prima di trasmettere il video che mi riguardava ritrasmetteva lo stesso identico slogan e le stesse identiche foto e contenuti. Che lavoro eh!!! Un bel copia incolla di una notizia falsa resa ancora più falsa dal commento iniziale di questa tizia lavoratrice indefessa che esordiva con faccia schifata: “Oggi continuiamo il nostro viaggio nel mondo escort. Abbiamo conosciuto Asia che….” e giù a ripetere il contenuto di Lucignolo, peccato che Asia non abbia mai conosciuto né questa Tizia né Lucignolo 2.0 e anche al dirigente Mediaset che la contattò per iscritto prima che questo servizio andasse in onda su Italia 1 declinò altrettanto formalmente per la terza volta interviste e liberatoria.

Ovviamente tutti si guardarono bene dal mandare in onda la condizione essenziale di messa in onda anche della mia intervista originaria per Quinta Colonna, ovvero la promozione e pubblicizzazione della mia autobiografia, Storia di Asia Roma, i cui riferimenti o copertina non figuravano da nessuna parte eccetto su Quinta Colonna.

Nel contesto generale posso solo evidenziare l’ignoranza di certe persone che sbattono il sesso in modo “scabroso”, “morboso” anche falso, in prima pagina per fare audience e soldi (i click sulla pubblicità del veicolo prima di guardare un video vengono pagati!!) confondendo pergiunta il fetish col BDSM.

Che pessimo esempio hanno dato: il no di una persona, solo perché escort, non vale nulla, è calpestabile, intanto non si ribellerà, non denuncerà. C’è un grado di violenza in questo atteggiamento davvero vergognoso.

Sbattessero le loro madri, mogli, compagne, sorelle, figlie in televisione contro la loro volontà e dicessero che si prostituiscono facendosi pestare, non a me.

Indipendentemente dalla professione che si esercita il no va sempre rispettato e prima di un epiteto una persona è sempre tale e titolare come tutti di diritti, ivi inclusi il diritto a non subire violenze di nessun tipo, a non vedere posta a repentaglio la propria incolumità, a non essere diffamata e tutto ciò che la legge riserva ad ogni individuo.

Probabilmente si saranno confusi perché tra tutti quelli che si prostituiscono per andare in tv o apparire, c’è proprio una persona a cui di questo non frega proprio e forse è l’unica a non averla mai data via o dato via per comparire in televisione o in altre parti.

Video, frame e altro li troverete nel link della mia area riservata.

A breve i post per chiarire cosa si intende per fetish e cosa per BDSM.